Elena di Savoia (1873 - 1952)

Nata l’8 gennaio 1873, Jelena Petrović Njegoš, divenne la seconda Regina d’Italia nel 1900, dopo aver sposato nel 1896 il Principe Vittorio Emanuele.

Di animo sensibile e indole pratica, la Regina Elena si tenne sempre lontana dalla politica e dalla mondanità. Profuse il suo impegno in iniziative caritative e assistenziali per tutta la sua vita.
Quando Messina fu colpita dal disastroso terremoto e maremoto nel 1908, Elena si dedicò alla città totalmente. Durante la Grande Guerra divenne infermiera a tempo pieno trasformando il Quirinale in un ospedale. Per reperire i fondi necessari, arrivò ad inventare la "fotografia autografata"
Finanziò opere benefiche a favore degli encefalitici, per madri povere, per i tubercolotici, per gli ex combattenti.


L'impegno contro le malattie era un dovere che sentiva profondamente, tanto da studiare medicina, e promuovere negli anni iniziative per la formazione e l'aggiornamento professionale dei medici e degli operatori sanitari, per la ricerca contro la poliomielite, per il morbo di Parkinson e soprattutto contro il cancro. Nel 1941, le venne riconosciuta la laurea honoris causa.
Il 15 aprile 1937 Papa Pio XI le aveva già conferito la Rosa d’oro della Cristianità, la più importante onorificenza possibile a quei tempi per una donna da parte della Chiesa Cattolica.


Morta in esilio nel 1952 a Montpellier in Francia, fu definita da Papa Pio XII “Signora della carità benefica”. E’ sepolta come suo desiderio, in una comune tomba nel cimitero cittadino di Montpellier. L'intera città si fermò per assistere e partecipare al suo funerale. La Municipalità di Montpellier ha intitolato il viale che porta al cimitero alla Regina Elena e le ha innalzato un monumento.
Sempre un monumento, in marmo bianco di Carrara, le è stato dedicato a Messina nel 1960 con una sottoscrizione popolare in memoria del suo impegno nella tragedia del 1908

Nel 2001, in occasione dell’apertura delle celebrazioni per il 50º anniversario della morte della Regina Elena, il Vescovo di Montpellier ha avviato la fase diocesana del suo processo di canonizzazione.
Nel 2002, Poste Italiane le hanno dedicato - a favore dello studio per lotta al cancro - uno splendido francobollo.


La figura di Elena colpì l'immaginario di molti scrittori, come Antonio Fogazzaro, Luigi Capuana e Bersezio.
Ada Negri l’ha ricordata ne “L'anello d'acciaio”, mentre il musicista Giacomo Puccini dedicò alla Regina Elena "Madama Butterfly".
Poeti come Giovanni Pascoli, Gabriele d’Annunzio e Diego Calcagno hanno cantato le sue Lodi.

Con alcuni versi di quest’ultimo, la vogliamo ricordare oggi con rispetto e gratitudine :

“ (…)Tutto è finito.
Come nella vita fosti discreta, silenziosa e assorta
così, Regina mia, Tu sei partita e così, nell'esilio, Tu sei morta.
Il passato che odora di cedrina oramai vibra dell'amor per Te...
Ma se si vive male senza il Re, come si vive senza la Regina? ".

Alberto Conterio - 21.11.2010