Lo scrutinio dei voti

Capitolo XII

Lo scrutinio dei voti

Fu stabilito per Legge che si scrutinassero prima i voti per l’Assemblea Costituente, e poi quelli del Referendum Istituzionale, così i primi dati su di esso, affluiscono al Viminale nella notte tra il 3 ed il 4 giugno. I dati giungono dalle prefetture che hanno sede nelle province, che li hanno ricevuti a loro volta informalmente dalle sezioni rispettive.
La fonte ufficiale per legge però, è quella giudiziaria, ma di essa nessuno si occupa, tutti i giornalisti stazionano alla sala stampa del Viminale, dove Romita dovrebbe dare delle anticipazioni, ma Romita non ne da, volutamente… si è accorto infatti, che le cose non vanno per il verso giusto fin dai primissimi dati.

Anche l'ammiraglio Stone dichiarò : " I risultati del referendum istituzionale sono stati mantenuti segreti " (1).


E' noto che il Romita aveva chiuso l'ufficio elettorale del Ministero degli Interni, al Viminale, come un conclave, con paratie di legno erette nei corridoi, onde vietare a tutti i non addetti l'accesso a quegli uffici.
Nessun controllo mentre pervenivano i dati; nessuna comunicazione al pubblico man mano che giungevano dalle migliaia e migliaia di sezioni. I dati erano soltanto comunicati al Romita nella sua roccaforte del Viminale, ove - come egli stesso narra - era rimasto in quei giorni anche a mangiare e a dormire.
Egli solo il padrone dei numeri, non già il popolo italiano.


Fatto sta comunque, che il Servizio Elettorale dello Stesso Viminale, stila un prospetto provvisorio (siglato No. 1, e rimasto poi l'unico...) alle ore 08.00 del 4 giugno, ad uso interno Governativo.

I dati in esso, pur essendo favorevoli alla repubblica, possono contare quasi esclusivamente su sezioni del Centro Nord (solo 427, sulle 3922 scrutinate infatti si riferiscono al Centro Sud)
Romita sa bene che con un vantaggio al 64 % circa, non vi sono particolari speranze per la repubblica, ed il risultato sarà certamente ribaltato.


Non lo sa solo Romita, ma lo stesso Degasperi che dopo aver dichiarato il suo voto repubblicano ai “compagni di merenda”, da buon doppiogiochista ipocrita, si appresta a passare al campo dei vincitori scrivendo nel primo pomeriggio dello stesso 4 giugno al Ministro della Real Casa Falcone Lucifero, uan accorata letterina dove ritiene la vittoria monarchica sicura, allegando anche il prospetto su citato. (vedere in Allegato)
Lo scrutinio procede tutto il giorno, ed i giornalisti incalzano, ma nessuno comunica più nulla.


Solo il Radio Giornale delle ore 20.00 dirama ufficialmente un laconico comunicato che diceva di una lieve maggioranza repubblicana, ma che mancavano ancora molti risultati, specie del Centro Sud (il vantaggio repubblicano si stava quindi assottigliando sempre più come le previsioni avevano indicato).
A questo punto, i giornalisti privi di notizie si sbizzarriscono, perplessi e preoccupati, di dover riferire qualcosa alle redazioni…
Tra loro c’erano Enrico Mattei, Ugo Zatterin, Silvio Negro, Lello Bersani, Ottavio Pastore, Vittorio Zangone, Vittorio Orefice !!
Tutti avevano come base le stesse informazioni (carenti) e cioè :
- Maggioranza repubblicana del 52 % alle ore 22 circa del 4 giugno
- I dati si riferivano ancora prevalentemente al Centro Nord (la “Gazzetta del Mezzogiorno” parla di un rapporto di due terzi a un terzo)
- Nell’ambito del Centro Nord, prevalevano i risultati dei grossi centri urbani (favorevoli alla repubblica) e mancavano i risultati dei centri rurali o di montagna (sicuramente favorevoli alla Monarchia). Silvio Negro del “Corriere”, affermava che ciò, non avrebbe potuto accrescere il vantaggio repubblicano
- Ancora secondo Silvio Negro, alla “mezzanotte” i risultati si riferivano a circa due terzi degli elettori votanti… (tra i 15 ed i 16 milioni di voti scrutinati)
- La “Gazzetta del Mezzogiorno” riporta anche sull’edizione del 5 giugno (mattina) dati su alcune grosse città : Roma 327.540 Monarchia - 172.494 repubblica, Napoli 446.540 Monarchia - 107.403 repubblica e Torino che suscita grande sorpresa… 326.688 Monarchia - 309.669 repubblica.

Da ciò, l’impressione generale era che a scrutinio completato, con tutti i dati del Centro Sud, la Monarchia sarebbe certamente passata in vantaggio definitivo !

I giornalisti, volevano conferme dal Ministro Romita, e chiedono di poterlo vedere alle 01.00 circa della mattina del 5 giugno, ma Romita rifiuta… non vuol vedere nessuno !

I giornali, quindi escono con le notizie sopra elencate, e le più svariate congetture, ricordiamo, che tutti i giornali hanno quasi certamente redazioni “repubblicane” tranne forse la “gazzetta del Mezzogiorno”, parte di essi, indicano una situazione ancora molto incerta, un’altra parte invece riportano “la possibilità finale” di una vittoria repubblicana.

La realtà, è che i corrispondenti, scrissero “pezzi” molto possibilistici, lasciando intendere che la possibilità di vittoria Monarchica era concreta e abbastanza probabile.

Addirittura Enrico Mattei del “Gazzettino” va oltre, fa un ragionamento politico nel quale dall’analisi del risultato consiglia alla Monarchia, uscita vincitrice dalle urne di tener conto dei sicuri voti socialisti (o comunque di sinistra) in suo favore, e di effettuare una coraggiosa politica di apertura sociale.

Possiamo quindi terminare la giornata del 4 giugno affermando che il vento soffiava a tutto vantaggio della Monarchia !

Dalle parole di Romita… la notte del 4 - 5 giugno !!!
Non essendoci altri documenti per sapere ciò che è successo nella notte tra il 4 ed il 5 giugno, ci fidiamo delle parole di Romita, riassumendo le pagine 193 e 194 del suo libro “dalla Monarchia alla Repubblica” edito nel 1959, e ristampato più volte, l’ultima nel 1980… Capitolo “E una notte la Monarchia fu in vantaggio “ :

“Nella notte, giunsero però improvvisamente i dati di un nutrito gruppo di sezioni meridionali e la Monarchia passò in vantaggio…. Verso le ore 24.00 sembrava che ogni speranza fosse perduta …. Non era possibile eppure era vero, verissimo, paurosamente vero : la Monarchia si presentava in netto vantaggio…. Il telefono squillò più volte…. Mi fu comunicato che i giornalisti volevano vedermi…. No risposi, non ci sono…. Non voglio incontrarmi con nessuno.
……poi giunsero altri voti per la repubblica, una valanga di voti … Alle 04.00 dopo un breve assopimento, ero già più tranquillo, di li a poco, lo sarei stato ancora di più, finché nel volgere di poche ore sarei stato addirittura esultante….”


Ora tutto il racconto, può anche essere considerato veritiero, perché c’è il modo di fare delle verifiche incrociate per crederlo (il fatto dei giornalisti che chiedono inutilmente un incontro, combacia, anche con l’orario indicato dagli stessi giornalisti) , ma il bello è, che il Ministro Romita, “sbaglia clamorosamente” la data, indicando la notte tra il 3 ed il 4 giugno…

Come facciamo a sapere che è un errore ?
semplice… il prospetto N° 1, dal suo stesso Ministero, pubblicato alle ore 08.00 del 4 giugno lo sbugiarda…


Si tratta allora di un errore editoriale ?
niente affatto, la data è importantissima, è se fosse stato un errore, sarebbe stato corretto alla seconda edizione, mentre anche l’ultima del 1980, ancora lo riporta…


Allora perché Romita retrodata tutto di 24 ore ?
Ancora più semplice, …perché ammettere un vantaggio Monarchico nella notte tra il 4 ed i 5 giugno, vorrebbe ammettere che per rovesciare il risultato democraticamente espresso, é stato necessario commettere una frode !

E frode fu... Facciamo il punto :
- Alle ore 22.00 del 4 giugno la repubblica è ancora in leggero vantaggio con il 4 % circa (600.000 voti su 16 milioni di voti validi scrutinati)
- Alla mezzanotte la Monarchia si presenta in netto vantaggio
- All’una di notte del 5 giugno, i giornalisti vogliono avere udienza da Romita, ma egli rifiuta, in quanto in piena crisi, non sa cosa rispondere
- Alle ore 02.00 circa arriva una valanga di voti per la repubblica
- Alle ore 04.00 Romita si assopisce un momento, perché è già più tranquillo !

La “Gazzetta del Mezzogiorno” uscita il giorno 6 giugno, con un articolo datato “Roma, 5 giugno 1946” recita : “La lunga ed appassionata contesa si è conclusa con la vittoria della repubblica; vittoria di stretta misura uscita da fasi emozionanti. Alle 20.00 di ieri (4 giugno), Romita aveva dichiarato che la repubblica era in vantaggio del 5 % ma che si attendevano i risultati dell’Italia meridionale. Infatti dalla mezzanotte si diffondeva la notizia che, giunti i dati di indicata provenienza la Monarchia era in testa con il 5 % di vantaggio. Alle prime luci del giorno (5 giugno) nuovo colpo di scena : la repubblica ritornava in vantaggio con una cifra che variava dagli 800.000 voti al milione in più”.

Cosa è successo?
Dobbiamo dedurre, che tra le 22.00 del 4 giugno, e l’una almeno, la Monarchia per passare nettamente in vantaggio (5 % circa), deve aver sommato ai voti che già aveva circa 2.000.000 di nuove preferenze contro il milione circa attribuiti alla repubblica, tanto che l’avanzamento dello scrutinio, doveva a quel punto aver superato i 19 milioni di voti validi, cioè oltre il 75 % del totale, con un grado di mescolanza tra Centro Nord e Centro Sud ormai completo. In altre parole, non erano più concepibili statisticamente dei ribaltamenti, come invece avvenne !!
Allora che cosa è successo per arrivare alla vittoria repubblicana ?

Torniamo a leggere gli organi di stampa del tempo :
“Corriere della Sera”, del 5 giugno …” Roma, 5 giugno, mattino …. Alle due di notte, Romita ha telefonato a Togliatti, comunicandogli in via riservata, i risultati del Referendum Istituzionale sulla base dei primi 20 milioni di voti scrutinati, i quali davano una netta maggioranza alla repubblica. Secondo Romita, questa proporzione non è più destinata a variare.
Togliatti ha dichiarato : “ Avevamo un solo scopo, quello di fare la repubblica. L’abbiamo raggiunto, e il nostro programma è realizzato. I comunisti stimano che la repubblica debba vincere per due milioni di voti e negli ambienti di sinistra si considera che il 10 % dei democristiani abbia votato per la repubblica”.

Il “Corriere della Sera”, usci in mattinata con questo neretto, non firmato, ma per pubblicare ciò, doveva aver ricevuto “notizie certe”.

Ma come abbiamo visto, il giorno dopo soltanto, la “Gazzetta del Mezzogiorno”, con l’articolo datato Roma, 5 giugno anch’esso, riporta della vittoria repubblicana di “misura”, mentre invece Togliatti già predice nella mattinata del 5 giugno, uno scarto di 2 milioni di voti a favore. Evidentemente, Togliatti ha lo schema del risultato finale già in mano !

Ora, possiamo ragionevolmente essere sicuri di quanto possa essere successo… Romita nel suo libro, non parla di telefonate a Togliatti, ma la telefonata deve esserci stata…
Non certo per comunicare la vittoria della repubblica , ma per informarlo del contrario, ed avviare la necessaria operazione “RITOCCO”. Infatti alle due della notte, siamo ancora nella fase terribile dell’ormai irreversibile vantaggio Monarchico…

Note
1 Romersa e Caloro, op. cit., in «II Tempo illustrato», 19 luglio 1960, pag. 36.