Saluto al nuovo Re - 10 maggio 1946

Saluto al nuovo Re

Dalle cronache del tempo
Quotidiano "Italia Nuova",
Roma, 11 maggio 1946, prima pagina.


Decine e decine di migliaia di persone, spiritualmente unite e visibilmente trascinate da una profonda convinzione, hanno dato, nel pomeriggio di ieri, il saluto di Roma e dell'Italia tutta al nuovo Re che impersona oggi la speranza del Paese.
Il Ministro degli Interni aveva creduto di poter "vietare cortei e manifestazioni" ed aveva consegnato nelle caserme le truppe e i carabinieri. Ma quella di ieri non è stata una "manifestazione" e tanto meno è stato un "corteo".
Erano, ripetiamo, decine di migliaia di persone che, liberamente, hanno sentito il bisogno di esprimere la propria profonda soddisfazione per aver visto risolvere una situazione che pesava sulla vita pubblica italiana.

Decine e decine di migliaia di persone che - senza provocare nessuno, senza gridare "abbasso" a nessuno - si sono pacificamente adunate in piazza del Quirinale, si sono recate al Viminale, sono tornate al Quirinale, in perfetta serenità, con la gioia di partecipare a una grande giornata di italianità.
E' questo un segno di composto costume democratico che qui ci piace sottolineare. Non una folla ebbra di odi e di risentimenti, come purtroppo diverse volte abbiamo dovuto vedere in questi due anni, istigata da demagoghi avidi di speculare sulle miserie di una triste situazione, sul risentimento popolare, ma una folla di persone dagli intendimenti retti, lieta per un avvenire felice.