L'eventuale "maggioranza" repubblicana

Capitolo XVIII

L'eventuale "maggioranza" repubblicana


Prendendo per buoni i dati sui voti nulli, come fatto dal Prof. Mola recentemente, ...forse nel tentativo vano di invalidare le prove schiaccianti dimostrate dall’Avv. Malnati con il suo studio, possiamo giungere a queste conclusioni
Secondo la legge che indiceva il referendum istituzionale, la maggioranza con cui avrebbe vinto la repubblica non fu certo dei 2 milioni di voti sempre sbandierati, ma molto molto inferiore.
Infatti, per Legge, ai fini di stabilire chi fosse vittorioso nel referendum, bisognava determinare la cifra dei votanti. La parte che avesse ottenuto la metà più uno dei voti, quella sarebbe stata vittoriosa.
Sommando i voti attribuiti alla repubblica (12.717.923), i voti attribuiti alla monarchia (10.719.284), i voti bianchi e nulli (1.509.735), si ha un totale di 24.946.942 votanti.
Per vincere, quindi, la monarchia o la repubblica avrebbe dovuto ottenere la metà di questa cifra (12.473.471) più uno, cioè non meno di 12.473.472 voti.
Essendone stati "attribuiti" alla repubblica 12.717.923, la differenza rispetto al minimo necessario (la metà più uno dei votanti e cioè 12.473.472) è di soli 244.451 voti.
Quindi, se effettivamente tutto si fosse svolto in regola nella preparazione, nelle votazioni e negli scrutini, - la repubblica avrebbe prevalso sulla monarchia per 244.451 voti .
Pochissimo. In verità questo “vantaggio”, che abbiamo dimostrato essere falso, scompare, se si tiene conto, come si deve tener conto, dei 2.266.043 italiani che, come abbiamo visto nel capitolo interessato, furono esclusi (senza motivo) dalla possibilità di votare.
Del pari, se fossero stati esaminati dalla Suprema Corte di Cassazione, con la dovuta libertà e ponderazione e non già sotto le faziose pressioni del ministro guardasigilli Togliatti e del ministro dell'interno Romita, i numerosissimi ricorsi presentati contro i numerosissimi imbrogli verificatisi durante le votazioni e gli scrutini, non sarebbe più esistita nemmeno la piccola maggioranza dei 244.451 voti, con la quale è nata la repubblica.
Solo 250.251 voti di maggioranza affermano la repubblica italiana, in « Il Tempo», 26 gennaio 1960. La piccola differenza tra i 250.251 voti indicati dagli scrittori ricordati e i 244.451 voti da noi riportati, é dovuta alla correzione apportata dall'Istituto Centrale di Statistica all'ammontare dei voti nulli: la Corte di Cassazione aveva indicato come voti nulli la cifra di 1.498.136, mentre l'Istituto Centrale di Statistica l' ha poi corretta in 1.509.735, nelle citate Note illustrative e documentazioni sulle elezioni dei deputati alla Costituente e sul referendum istituzionale del 2 giugno 1946.

Concludendo le nostre argomentazioni, ricordiamo le parole di Corrano Pecci in merito : " In somma: dobbiamo constatare che tra il dicembre 1959 e il gennaio 1960 si sono offerte all'opinione pubblica le prove della fondatezza storica della protesta monarchica. La repubblica in Italia è stata fatta mediante una maggioranza irrisoria, e soprattutto, nel clima di sospetto di brogli ancora più vasto: cioè di una vera e propria sottrazione e trasferimento per mezzo dei poteri dello Stato del risultato favorevole dalla monarchia alla repubblica “ (1).

Note

1 Barzini, artt. cit., ivi, 7 gennaio1960.