La battaglia di Montebello (20-21 maggio 1859)


Seconda Guerra di Indipendenza
La battaglia di Montebello (20-21 maggio 1859)

La prima battaglia tra i franco-sardi e gli austriaci avvenne il 20 maggio a Montebello. Gli austriaci,  al comando del Generale Stadion, avevano ricevuto l’ordine di eseguire una grande ricognizione. Queste forze ammontavano a circa 30.000 uomini, comprendenti la, Divisione Urban (Brigate Schaffgottsche e Braum), la Divisione Baumgarten (Brigate Gaal e Principe Alessandro D'Assia, più il Reggimento Kinsky con il 1° battaglione confinario Ogulin), due battaglioni della Brigata Boer, tre squadroni del 12° Reggimento Ulani "Re delle Due Sicilie" e tre squadroni del Reggimento 12° Ussari Haller.


Gli austriaci, si mossero all’alba del 20 maggio, aperti a ventaglio. La Divisione Urban all'estrema sinistra diretta verso Casteggio e la Brigata Principe d'Assia all'estrema destra, sulla strada Verrua-Branduzzi. Il centro dello schieramento aveva come obbiettivo Robecco e Casatisma. Fu durante questa marcia che avvenne l'eccidio della famiglia Cignoli, compiuto dai soldati della divisione Urban, la quale, avanzando, si dirigeva su posizioni tenute da truppe del 1° Corpo d’Armata francese, e precisamente dalla Divisione Forey che aveva il Quartier Generale a Voghera, la Brigata Beuret sulla via di Casteggio con avamposti (due battaglioni del 91° Reggimento fanteria) a Genestrello, e la Brigata Blanchard sulla Staffora presso Oriolo con avamposti (due battaglioni dell'84° Reggimento fanteria) tra Oriolo e Calcabebbio.
La Divisione francese Forey era appoggiata da dieci squadroni di cavalleria sarda (dei Reggimenti Aosta e Novara e due squadroni del Reggimento Monferrato) agli ordini del Brigadiere De Sonnaz. Questi, che teneva le sue vedette lungo il torrente Coppa che lambisce Casteggio,
si trovava davanti alla fanteria francese, e fu il primo ad avvistare gli austriaci della Divisione Urban. Le prime avanguardie austriache, furono mese in fuga, e la cavalleria Sarda entrò in Montebelllo occupando l’abitato. Quindi puntò sul borgo di Genestrello, ma in questa località, la resistenza avversaria si fece seria. I piemontesi comunque, sostenuti dai battaglioni francesi dell'84° Reggimento fanteria, fermarono il contrattacco il nemico. Questi però, con l’intervento di una intera Brigata (la Schaffgottsche) dopo un accanito combattimento, costrinsero la fanteria francese a ripiegare.
La ritirata francese, avrebbe potuto avere un esito drammatico se non fosse stato per la cavalleria Sarda, che vista la criticità della situazione non esitò a caricare il nemico rendendogli l’avanzata molto difficile e lenta. Ciò permise ai francesi di ripiegare in ordine su posizioni meglio difendibili e ricevuti aiuti dalla Divisione Forey, gli austriaci furono fermati sul torrente di Fossagazza.
Sempre con il supporto della cavalleria Sarda poi, gli austriaci furono ricacciati indietro su Genestrello e infine su Montebello. Nuovamente soccorsi da ulteriori forze (Brigata Gaal) gli austriaci si fermarono a difesa. Il Maresciallo Forey però, non diede loro tregua, e verso le quattro del pomeriggio tornò all'attacco delle posizioni nemiche con due colonne, quella di destra, formata dalla Brigata Beuret - direzione Montebello - quella di sinistra invece, composta dalla cavalleria sarda, l’artiglieria e tre battaglioni di fanteria francesi, si mosse sulla strada ordinaria.

La battaglia per l'occupazione di Montebello si concluse il giorno successivo 21 maggio, e fu piuttosto accanita per il valore dimostrato dagli austriaci che più volte respinsero con bravura gli impetuosi assalti francesi. Alla fine però, furono costretti ad abbandonare l'abitato e a trincerarsi nei pressi del cimitero. Furono poi scacciati anche dal cimitero e, verso le 18.30 iniziarono la ritirata alla volta di Carteggio, proseguendo alla volta di S. Giulietta.

Le perdite dei vincitori non furono poche. I francesi ebbero diciassette ufficiali morti e trentasette feriti; fra i primi il valoroso Generale Beuret; fra la truppa 81 morti e 492 feriti; i prigionieri e i dispersi furono 69. I sardi ebbero 52 uomini fuori combattimento e fra i morti il Tenente Colonnello Morelli di Popolo, caduto mentre caricava il nemico alla testa del suo Reggimento di cavalleria.
Spirò dopo di avere scritto alla moglie le seguenti parole: "…sono coperto di gloria e di ferite; non ho più che poche ore di vita: lo sento, ma voglio che i miei ultimi pensieri siano per Te e per la Patria". 
Gli austriaci ebbero perdite più gravi: 1423 uomini fuori combattimento fra morti, feriti e prigionieri.