8 settembre 1943, le bugie hanno le gambe corte


Su questa importantissima data per la storia del nostro Paese non possiamo dimenticare ciò che è successo, ma per tornare alle falsità diramate negli anni successivi (per indurre la popolazione ad errati concetti), quali l’abbandono dell’Esercito in balia degli eventi ecc., è ora che ognuno si prenda la responsabilità di quanto successo...
Ed è da allora che, in mostruoso connubio, i repubblicani nazifascisti e comunisti, con l’acquiescenza di antistorici clericali antirisorgimentali, coniano e diffondono gli squallidi insulti al gran Re che pretendono traditore, per giustificare il loro tradimento alla Patria perpetrato al servizio dell’ideologia fascista, rispettivamente, comunista.
Il Re, che pretendono vile e fuggiasco, perché gli riuscì di vanificare il loro piano di asservimento alla Germania prima, e all’Unione Sovietica poi, salvaguardando l’identità dello Stato e avviando il suo ricollocamento nel circolo del mondo civile libero dalla barbarie del totalitarismo.
Il fonogramma che annunciava l'armistizio, fu trasmesso e ritrasmesso alla radio per il tempo sufficiente ad apprendere la notizia in ogni dove. Il testo comunicava :
"Il Governo Italiano, riconosciuta l'impossibilità di continuare l'impari lotta, contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al gen. Eisennhower, comandante in capo delle Forze alleate anglo-americane.
La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse, però reagiranno ad eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza".






Ora, assodato, che nessuna unità di terra, di mare e dell'aria, ha più condotto dopo tale fonogramma alcuna azione contro le forze anglo-americane, dobbiamo provocatoriamente dedurre, che il messaggio era stato da tutti, MOLTO BEN COMPRESO...
Tanto e vero, che l'intera Regia Marina ed i 2 terzi abbondanti di ciò che restava della Regia Aeronautica, raggiunsero i territori liberi del nostro paese, o si consegnarono agli Alleati come indicato dall’Armistizio corto firmato in Cassibile il giorno 3 settembre 1943.
Ciò che è successo quindi nel Regio Esercito (ma non tutto), è una vergognosa responsabilità dei suoi più diretti comandanti sul campo, che oltre a guardarsi bene dal condurre azioni contro gli ex nemici (ammettendo indirettamente in tal modo che il fonogramma era chiarissimo), vollero ignorare per comodo e per fellonia (quella si) la seconda parte, che dava al contrario di quanto asserito dai Fascisti repubblichini prima e da tutti coloro che in seguito vollero apparire politicamente “corretti”, indicazioni PRECISISSIME, circa il comportamento da tenere in caso di aggressione !
Il Fonogramma non parla di resa o di consegna delle armi all’ex alleato, il Fonogramma non parla di "tutti a casa", il Fonogramma non parla di diserzione.
Esso parla inequivocabilmente di reagire ad eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza !
Ma prima di questo famosissimo e sempre citato fonogramma, abbiamo il dovere di non dimenticare che, tenendo conto del rapido evolversi della situazione, l'ordine di resistere ai tedeschi era già stato impartito con il Foglio 111 CT di metà agosto, con la memoria OP 44 (e relativo ordine applicativo, emanato personalmente da tre ufficiali superiori di Stato Maggiore del Comando Supremo, situato a Monterotondo, "in telefonia segreta", a tutti i Comandi ai quali era stata inviata la OP 44 - cfr. Torsiello, in "Rivista Militare", la rivista ufficiale dell'Esercito, 3 marzo 1952), con la memoria OP 45 e con i promemoria n. 1 e 2. Successivi al fonogramma invece sono : telegramma 24202, indirizzato a tutti i comandi periferici alle ore 02 del 9 settembre, sia dall'ordine 11 settembre, impartito dal Comando Generale di Brindisi.
Altro che mancanza d’ordini ! Di ordini ve n’erano a bizzeffe e infatti furono eseguiti eroicamente in moltissimi casi !
In tutti i luoghi dove ciò avvenne, furono i primi lampi del fuoco della guerra partigiana (quella vera) che poi verrà.
Stravolgere questi fatti, per interesse di parte, non è solo una vergogna, ma un crimine contro la storia d'Italia, la storia di Casa Savoia, la Storia del nostro Popolo !