Come si arriva al 24 maggio 1915
La nostra preparazione militare
Si vocifera sempre circa la nostra preparazione militare incompleta ad ogni inizio guerra. Non fa quindi scalpore che ciò, venga affermato anche per la Guerra 15-18. Ad onore del vero però, occorre dire che la nostra preparazione è tale e quale la preparazione iniziale di altre potenze ben più rappresentative dell’Italia. Ad Esempio la Gran Bretagna. L’Aggravante sta nei nostri bilanci sempre molto magri destinati dalle finanze alle forze armate.
In particolare poi, vista la nostra configurazione geografica, nuda verso gli oltre 8000 km di costa al mare e protetta sul lato continentale dalle alpi, si era negli anni preferito favorire lo sviluppo della Regia Marina, rispetto al Regio Esercito. La nostra Marina a quella data infatti, era annoverata tra le prime al mondo, e possedeva materiali efficienti e mezzi innovativi.
E’ insomma la stessa situazione che si può osservare all’entrata in guerra della Gran Bretagna.
Ricordiamo che gli inglesi dopo tre mesi di guerra, erano riusciti ad equipaggiare e trasportare in Francia poco più di 180.000 uomini !!! L’Italia mobiliterà in tempi ristrettissimi 1.200.000 uomini. Teniamo presente che la nostra entrata in guerra, era una mossa assolutamente se-greta, e che lo stesso Comando delle Forze Armate, fu informato della decisione con un margi-ne di tempo ridottissimo. (Vedere Articolo di Giorgio Boatti “La Stampa” 4 maggio 2010”)
L’Austria comunque, nostro avversario, non era quantitativamente molto superiore a noi, pur potendo contare su materiale terrestre tecnicamente più avanzato del nostro, ma fu un van-taggio temporaneo, presto colmato dalla nostra industria.
Parlar male della nostra preparazione militare quindi, senza fare confronti o senza prendere in esame le scelte fatte sulla base dei bilanci e le priorità strategiche, tecniche ed operative del tempo, risulta non solo fazioso, ma anche improprio.
Alberto Conterio