L’importanza della memoria storica nazionale

L’importanza della memoria storica nazionale

Abbiamo più volte ripetuto quanto sia fondamentale nel futuro che ci attende, poter contare su una pulita e completa memoria storica, (vedere Blog sul 150° Anniversario Unità d’Italia) una memoria che non sia orfana di alcune porzioni – ritenute scomode – ma soprattutto non falsificata o inventata di sana pianta per convenienza politica.

Una corretta e pulita memoria storica, è indispensabile per poter pesare ciò che ci succede intorno, serve a fare valutazioni obbiettive, confronti. Serve insomma a decidere e giudicare con cognizione di causa sul futuro che ci attende con la sicurezza di non compiere gli errori del passato.

In un periodo in cui va di moda ad esempio, parlare di scontro di civiltà, occorre soffermarsi a riflettere su cosa si intenda dire oggi, per “civiltà”.

Personalmente affermo che la civiltà non è rappresentata (come si vuol far credere) dal credo religioso di una società (sarebbe riduttivo), o più genericamente dal sistema di vivere d’oggi (sarebbe soltanto commerciale), quanto piuttosto dalla sua storia. Insomma, si può affermare erroneamente che la civiltà occidentale è un’entità definita… quando in “occidente” vi sono tra i Paesi differenze sensibili se non abissali ?

Possiamo noi italiani riconoscerci in una “civiltà occidentale” che oltreoceano ad esempio, si identifica attorno ad un tacchino ripieno alla festa del ringraziamento, quale punto di origine ? Possiamo riconoscerci in chi si diverte guardando gli incontri di Wrestling (truccati), in chi riconosce sacralità nelle zucche di Halloween ? Vogliamo anche noi una società, che dall’oggi al domani si riduce a far dormire la sua gente nel parcheggio di un centro commerciale perché “c’è la crisi” o che ancora nel 2010 non riesce ad assicurare un servizio sanitario di base a tutte le classi sociali della popolazione ?

Mi piace citare in proposito ciò che ha asserito Filippo Giannini di Roma, un appassionato di Storia del periodo fascista. Costui, parlando degli Americani ha scritto : “Sono passati – loro, gli americani – dall’antichità ai tempi moderni, senza essersi fermati un solo giorno nella civiltà…”

Ecco, noi possiamo credere d’appartenere a questa “inciviltà occidentale standard” solo se cancelliamo il nostro passato ! solo se la nostra memoria diventa un foglio di carta bianco, allora sarà possibile scrivere su di esso ciò che si vuole, e credere quello che converrà !

Se vogliamo al contrario fare un discorso più serio, è possibile partire dal singolo percorso storico di ogni Paese d’Europa. L’idea di civiltà occidentale a questo punto, comincia invece ad essere più definita. Tra questi paesi però, sono pochi quelli che possono contare su una memoria passata di civiltà come la intendiamo noi (pensando all’impero di Roma), o su una memoria storica che possa abbracciare almeno una decina di secoli. L’Italia, può fregiarsi sicu-ramente di questo titolo.

Altro punto di origine di questa fantomatica civiltà occidentale potremmo individuarlo nelle radici Cristiane. La quasi totalità dell’Europa infatti, può essere raccolta attorno alle radici Cristiane. Dal momento però, che l’Europa Unita come istituzione, ha sancito, che que-sto importante punto di incontro comunitario non dovesse comparire nella carta costituzionale comune, ci restano le diverse “storie” dei singoli Paesi…

L’Italia vanta 30 secoli di storia e civiltà ininterrotta, il resto d’Europa NO !

Tornando alla Grande Guerra, vediamo ciò che gli italiani devono sopportare quando si parla di questo argomento e della Vittoria riportata. Intanto ricordiamo che quella guerra è stata vinta senza se e senza ma dall’Italia. Sembra scontato ricordarlo ? …mica tanto, c’è chi fa confusione anche in questo, …e del resto a scuola si fa di tutto per ignorare l’argomento. Alcuni insegnanti di Villafranca Padovana addirittura, apertamente ostili alla commemorazione, hanno asserito di recente che questa – la commemorazione - potrebbe offendere le minoranze etniche.

Vedere DS.060 - Polemiche nel 90° della Vittoria

Alberto Conterio